Al Sacro Convento di Assisi, la Struttura di missione partecipa ai lavori del Comitato nazionale per la celebrazione dell’ottavo centenario della morte di San Francesco di Assisi

5 ottobre 2023

I lavori del Comitato sono stati avviati qualche mesa fa, a seguito del decreto di costituzione del 27 aprile 2023, con l’intento di dare seguito ai compiti previsti dalla legge 31 agosto 2022, n. 140, e, in particolare, alla elaborazione di un programma culturale relativo alla vita, all’opera e ai luoghi legati alla figura di San Francesco d’Assisi. Rientrano negli obiettivi del Comitato anche le attività di tutela e di valorizzazione dei beni del patrimonio artistico coinvolti, in vista della ricorrenza che cadrà nel 2026.

La Struttura di missione svolge attività di segreteria del Comitato.

Le celebrazioni della festa del Santo Patrono sono state un’occasione importante per suggellare la scelta del logo ufficiale, che accompagnerà il programma dell’ottavo centenario della morte di San Francesco, e per fare il punto sull’avanzamento dei lavori.

Ha aperto l’incontro il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dott. Alfredo Mantovano, insieme al Presidente, poeta Davide Rondoni.

Nel corso della giornata, il Comitato ha partecipato alla celebrazione eucaristica con il rito dell’offerta dell’olio per la lampada votiva dei comuni d’Italia alla tomba di San Francesco e ai saluti istituzionali delle massime autorità civili e religiose.

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dott. Alfredo Mantovano ha sottolineato che  “in un’epoca, la nostra, che contrappone Oriente e Occidente per motivi economici e di potere, Francesco è figlio autentico di quella cultura europea che ha generato, grazie anche ad altre grandi esperienze monastiche, la civiltà occidentale in tutti i suoi aspetti, inclusi quelli economici e scientifici; e per questo ci invita a considerare Oriente e Occidente non come avversari, ma come compagni di strada”…“20 anni fa, quando l’Europa affrontava la sfida di darsi un’unica Costituzione, San Giovanni Paolo II raccomandava l’inserimento al suo interno delle radici cristiane non quale fatto estetico, ma quale riconoscimento del proprio elemento fondante. Quella sfida fallì perché l’Europa rifiutò di riconoscere il solo proprio elemento unificante, da Lisbona a Bucarest, oserei dire da Lisbona a San Pietroburgo. E se oggi, a distanza di 80 anni dal Secondo conflitto mondiale, la guerra è tornata in modo così tragico in terra europea è, insieme con altre concause, anche per aver rifiutato la forma e la sostanza di quell’elemento unificante. In vista del prossimo centenario, San Francesco va individuato come un rinnovatore di vita per il vecchio Continente, e una speranza per chi ne incontrerà la figura in ogni angolo del mondo. Il Governo italiano, d’intesa col Comitato e con tutte le amministrazioni interessate, per quanto di sua competenza, farà quanto possibile perché questa speranza si manifesti”.

 

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