Struttura Missione e Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con 42°Parallelo, per il docufilm I ragazzi delle scorte – la Quarto Savona 15

23 maggio 2023

Il 23 maggio, a Palermo, presso la caserma Lungaro, storica sede del reparto scorte della Questura di Palermo, viene presentato il secondo episodio della docuserie prodotta per ricordare gli agenti di polizia Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Emanuela Loi, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Agostino Catalano, che hanno perso la vita nelle stragi di Capaci e via D’Amelio, insieme ai giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo.

Il docufim è coprodotto dalla Struttura di missione e dal Ministero dell’Interno-Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con 42° Parallelo, nell’ambito delle attività volte a ricordare l’impegno civile speso dagli agenti delle scorte in difesa della legalità e del massimo rispetto dei principi costituzionali.

La storia raccontata è quella di Antonio Montinaro, capo scorta di Falcone.

Le parole della moglie di Antonio, Tina Montinaro e del collega e amico Dario Falvo, anche lui in servizio al reparto scorte, restituiscono le atmosfere di quegli anni difficili e cruciali. «A Palermo in quegli anni sembrava tutto normale, ma normale non era. Non era normale sentire tutte queste sirene, le macchine di scorta, e ancora prima i morti… sembrava una città abituata a tutto questo. Io mi sono ritrovata sposata con un poliziotto che a 24 anni decide di scortare l’uomo più a rischio d’Italia, Giovanni Falcone»

Antonio Montinaro, morto a Capaci il 23 maggio 1992, era a bordo della Quarto Savona 15, insieme ai colleghi Vito Schifani e Rocco Dicillo, scortava il suo magistrato, Giovanni Falcone. Come Antonio, anche Dario chiede il trasferimento. Da Rimini arriva a Palermo. «Appena arrivato all’ufficio scorte di Palermo - racconta Dario - il mio primo servizio era ovviamente a un giudice impegnato nel maxiprocesso ter. E all’improvviso ti senti catapultato nella realtà che fino a prima avevi visto in televisione. Giubbotto antiproiettile, mitra in mano, in macchina, lampeggiante acceso, sirena, sfrecciare per Palermo. Avevo solo 23 anni».

Dopo quel tragico maggio del 1992 sia Dario sia Tina reagiscono alla strage decidendo di restare: Dario sceglie di rimanere in polizia e continuare il lavoro che gli aveva insegnato Antonio, Tina sceglie di non abbandonare Palermo, perché quella era la città in cui lei e Antonio avevano costruito la loro famiglia.

***

Un invito alla memoria come riflessione, ma anche riscoperta e sollecitazione all’impegno civile.

***

Alla presentazione:

il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Vittorio Pisani all’indomani del suo insediamento.

Il docufilm è stato scritto da Giorgia Furlan e Alessia Arcolaci con la regia di Gabriele Ciances.

Torna all'inizio del contenuto